…ma è bellissimo! Avere sotto gli occhi figlia e nipotino è meraviglioso. Si, lo so, chi non lo vive, non si rende conto e magari non è interessato alla cosa però è così .
D’altronde come tutte le cose che non condividi e che , per questo ti sembrano strane o impossibili. Per esempio proprio oggi, stavo rientrando dopo la solita passeggiata con i miei pelosoni, quando al cancello di casa, dall’altra direzione arriva una ragazza che non si avvicina e mi dice:”… mi scusi, sa io sono terrorizzata dai cani, può farmi passare?” Ovviamente l’ho fatta passare borbottando qualcosa d’incomprensibile…
Notare che i miei cani appartengono al sottogruppo dei patatoni coccolosi e che normalmente devo tenerle lontane le persone, perchè vogliono avvicinarsi sempre per rimediare qualche carezza.
Tornando alla nonnitudine, è una cosa che sposta tutte le priorità: primà i miei problemi di neopensionato erano relativi a come gestire il tempo, a come mettere in fila le cose da fare ed inventarmene altre per i ( molti…) momenti di inattività. Ora, davanti a tutti gli altri c’è lui, pensando a cosa fare quando comincerà a crescere, cosa insegnargli, cosa dirgli e tutto il bagaglio di cose che un nonno può fare e dire.
Per ora comunque, l’impegno principale è coccolarlo o tenerlo in braccio quando non è impegnato in una delle mille poppate che sono i momenti fondamentali della sua vita sociale.
Poi questi si arricchiranno ( speriamo) di tante cose belle e divertenti: già i suoi baby-dog-sitter saranno fonte di interesse, ne sono certo.
Questa sarà la prima di tante puntate dedicate a lui!
Fatevene una ragione, WordPress friends…
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MENTRE ACCAREZZO UN CANE…
E’sicuramente uno dei momenti in cui si è in pace col mondo, magari solo per quell’istante, però è così. In giorni in cui è difficile mettere insieme tutto quello che uno pensa di dover fare, dimenticandosi di quasi tutto e facendo poche cose (le più inutili ovviamente), ci devono essere questi istanti.
Momenti in cui un musino sorridente, perché i cani sorridono, magari ognuno a modo suo ma lo fanno, ti guarda, si ribalta sulla schiena mostrandoti la pancia e chiedendoti coccole, coccole e solo e ancora coccole… E se non lo fai ci rimangono male , ma non troppo, perché sanno che magari poco dopo tu lo farai, magari integrando i grattini con un biscotto e un biscotto vale l’attesa.
Ma vale anche per noi umani, perché l’affetto che ti danno è gratis, è tanto e nessuno saprà dartelo come loro…
I problemi si complicano quando, come per me, i cani sono due, come le mani e magari la distanza non è ottimale: come quando si fa la passeggiata al parco e uno dei due decide di andare in una direzione (24 chili), e l’altro in quella opposta (33 chili). Ho scoperto che Leonardo Da Vinci , quando ha disegnato l’Uomo Vitruviano, aveva anche lui due cani, ne sono certo: la posizione è quella!
Comunque anche questo contribuisce all’esercizio fisico: quando vedo i runner da parco che fanno stretching appoggiati ad un albero, una staccionata o una panchina, penso sempre: “…portate a spasso due cani e risolvete in un solo colpo la parte aerobica e quella anaerobica, l’esercizio e l’allungamento dei muscoli…
Ci vuole un cane… o più di uno.
questione di punti di vista…
Oggi è la classica giornata che puoi vedere in molti modi, a seconda dal tuo punto di vista. Meteorologicamente bellissima: ieri notte è passato un temporale con tutti gli annessi e connessi. Lampi, tuoni, scrosci di pioggia, vento ecc. Quindi la passeggiata mattiniera viene fatta con un cielo limpidissimo e nei tratti soleggiati ci sono dei contrasti di colori fantastici. Molte persone in giro, più runners del solito (è domenica…), i nordic walkers (quelli con le bacchette da sci, senza gli sci…), ciclisti in gara con se stessi, tanti cani a spasso con i loro umani. E quindi, direte voi, dov’è il punto di vista differente? Se passate nelle zone in ombra ve ne accorgete subito: 200% di umidità, scarpe bagnate in un microsecondo, una nebbiolina quasi londinese e i primi stormi compatti di moscerini che vorresti abbattere con una contraerea. Poi una scoperta, o meglio, una dimenticanza nei post precedenti. Vi ricordate quello sugli “umarell”? I pensionati osservatori? Ne ho dimenticato un tipo importantissimo, molto caratteristico e classico delle zone dove ci sono parchi con animali di tutti i generi: quello con il sacchetto del cibo, spesso accompagnato da nipotino al quale insegna come dare da mangiare agli animali. Purtroppo in molti casi il cibo sbagliato. Pane secco per i pesci, granaglie per papere, oche e cigni , insalata per le tartarughe d’acqua dolce, noccioline per gli scoiattoli ed ogni sorta di schifezze per i cani, che comunque gradiscono sempre… E ultimissimo tipo, il fotoumarell: normalmente dotato di vecchia reflex pesantissima, con zaino ed ottiche intercambiabili, alla ricerca di:
1) uccellini che ha scoperto leggendo su internet e che pensa di aver avvistato nel giardino sotto casa.
2)scoiattoli ormai obesi per tutto quello che gli danno da mangiare per farli scendere dagli alberi.
3)piante secondo loro rarissime, che fioriscono solo alle ore 16 e 47 e 15 secondi dopodiché si disintegrano.
Sono riconoscibili perché si aggregano naturalmente per scambi di vedute e suggerimenti su posti segreti che conoscono solo loro dove fare la foto dell’anno, anzi del secolo…
Questione di punti di vista…
Predico bene e poi?
In questo periodo in cui il tranciare giudizi è la norma, voglio autotranciarmi… I miei post, sia quelli da blog che quelli sui vari social, sono mediamente improntati a moderazione, a una valutazione attenta prima di esprimermi. Cerco di capire i problemi, anche se certe volte il giudizio “di pancia” si presenta lì, pronto ad esplodere, e il più delle volte lo tengo a bada. Per esempio, per il rispetto che ho per la natura e gli animali, sono contrario alla caccia, che ritengo non più necessaria, mi fanno star male le immagini degli allevamenti intensivi, però… non riesco a fare a meno di mangiare carne. Il mio unico afflato verso la parziale eliminazione della carne è quella di non mangiare i piccoli: agnelli, vitellini, maialini da latte e, normalmente ci riesco. Ieri no, me ne vergogno, ma ad una cena post lavorativa in Sardegna, non ho saputo dire no ad un porceddu servitomi insieme al resto della cena. Ci sto ancora male. Se qualcuno ha mai preso in braccio un maialino sa cosa intendo. Sono dei cuccioli come quelli dei nostri cani e gatti di casa. Intelligentissimi nella scala delle intelligenze animali, e hanno la percezione precisa di quello che gli accade intorno, compreso quando li stanno per macellare. E più scrivo e più me ne vergogno. L’ idea della violenza verso gli indifesi, umani e non, mi stomaca, non la sopporto. Io ho un atteggiamento speculare nei confronti di tutto: cortese se sei cortese, aggressivo se sei aggressivo, tollerante coi tolleranti, acido nei confronti degli intolleranti. L’importante è capire che siamo all’interno del mondo e non al centro: l’equilibrio è la base di tutto. Che non vuole dire accettare tutto ma valutare e poi prendere le decisioni in merito. Ci sono tanti esempi, soprattutto in questo periodo, dove i leoni da tastiera, aggrediscono gratuitamente chiunque non sia perfettamente allineato con loro. Si fa un gran parlare dei problemi che genera l’uso indiscriminato dei social: non è quello il problema. Il focus della situazione è chi ne fa uso: un tempo quello che ti raccontava la verità ed i segreti del mondo lo trovavi al bare lì lo lasciavi. Adesso c’è l’ ubriaco globale, che trancia e spara giudizi sul tutto e tutti. Dobbiamo chiudere il bar globale o vietare gli alcolici globali?
GLI SPIGOLI NELLA VITA
Osservazione mattiniera: gli spigoli hanno una funzione importantissima nella vita… Reminiscenze scolastiche fanno emergere ricordi relativi alla concentrazione delle cariche elettriche ed elettrostatiche sulle superfici appuntite (spigoli, of course). Di qui le raccomandazioni durante i temporali ecc. ecc.
Per strada per esempio la funzione spigolo la conoscono molto bene i cani: una percentuale altissima di pipì viene fatta sui bordi dei marciapiedi o sugli angoli dei muretti di recinzione. Vanno bene anche i ciuffi alti e appuntiti d’erba, probabilmente perché anche lì si concentrano le cariche elettropipìstatiche di altri cani che quindi vanno coperte… Ma questo è un altro discorso.
Poi ci sono gli spigoli mentali: sono quelle idee su cui ti fissi perchè non ti ricordi, e la tua testa ci torna nei momenti meno opportuni, distraendoti dalle cose lineari della vita. Normalmente, per evitarli bisogna imparare a riportare la mente su altre cose e magicamente lo spigolo scompare…
Altra funzione, questa volta fisica, degli spigoli è quella di riportarti alla realtà quando non si è sufficientemente concentrati: avete presente lo spigolo di un comodino? Avete presente quando, semiaddormentati, vi alzate dal letto e il mignolo ( per i puristi, il quinto dito del piede…) decide di rimanere da una parte dello spigolo mentre il resto del piede no? Oppure quando seduti ad un tavolo, o per chi fa il mio mestiere, ad un banco regia sostenuto da tramezze ogni tot metri, lasciate ginocchio, rotula, cercine e menisco contro la suddetta tramezza (insieme ad esclamazioni non di gioia e nemmeno di letizia) perchè quest’ultimo ne è attratto inevitabilmente.
Meglio le curve, molto meglio…
Cielo, che giornata?
La domenica per la maggioranza della gente, quella che fa lavori normali, con orari normali è il giorno che dedichi a qualcosa di speciale, magari che non puoi fare gli altri giorni. Io, che di domenica normalmente lavoro e l’eccezione è il non farlo, mi trovo sempre spiazzato: diciamo che la domenica la colloco a secondo dei giorni di riposo quando capitano… Oggi è una domenica come quella delle persone normali, che teoricamente mi dovrebbero far fare cose speciali. L’inizio, forzatamente uguale, è dato dal mio cagnone Mou, che necessita la sua “ora (sempre più di una) d’aria”. Un Parco di Monza affollato come una presentazione di un nuovo telefonino, runners , bikers, famiglie a spasso, padroni con cani anche loro a spasso: anche perché la giornata la vedete nella foto, sole, cielo azzurrissimo, temperatura almeno sopra di 10 ° rispetto a quella che dovrebbe essere. Quindi tanti buoni motivi per fare una passeggiata nel Parco. Poi, tornato a casa e invitato dal bel tempo, decido di dare l’olio protettivo al tavolo di legno sul terrazzo. E qui comincia il cinema: per proteggere il pavimento apro dei sacchetti grandi dell’immondizia, poi via i lavori con olio di gomito e olio vero… Sarebbe stato un lavoro da pochi minuti, se non fosse che il tavolo da esterno è di quelli a doghe, con spazietti minimi tra una doga e l’altra ed imprecazioni massime per far passare pennello o spugnetta. Quattro ore prima della seconda passata che occupo: A) pranzando B) portando fuori al volo una seconda volta Mou che sembra (poi non confermato) voler vomitare C) Abbioccandomi sul divano. Al risveglio, per citare Gaber: “…Seconda Passata…”.Vai di spugnetta e pennello e finisco per poi portare per un mini giro, l’ultimo, Mou a passeggiare, fortunatamente anche con zero voglia sua. Cinque minuti e a casa. Ho raccontato tutto ciò per sottolineare che anche l’anormalità, spesso, è normalissima…