Criptico, come minimo. Forse anche confuso. Sicuramente meteoropatico… Basterebbero queste tre asserzioni per spiegare i perchè ed i percome di un blog che a volte sulle ali dell’entusiazzo (Cit. Bisio) eccede nei post quotidiani , ed in altre brilla per assenza minimo settimanale.
Partiamo dall’ultima che innesca le altre due: I-piogg perchè nel Nord Italia sono mesi che piove (dopo altrettanti di siccità) e nei tempi che passo in casa a tenermi compagnia sono i vari “I”.
iPhone per i contatti con l’esterno: verbali, scritti, disegnati e quant’altro. Poi il mio vetusto ma sempre attivo I-Pod, con oltre 100 giga di musica, prevalentemente la mia con qualche infiltrazione condominiale di mia figlia che skippo all’occorrenza. Poi ultimo ma non ultimo, il mio vecchissimo I-Mac sul quale sto scrivendo ora e, con i suoi 27 pollici, mi consente di non distruggermi gli occhi come sugli smartphone…
Sul fatto di essere sovente confuso, non ci piove (…), perché forse è l’ammasso di dati che viaggiano in questo testone che spingono per uscire e nella calca si mischiano. A riprova di questo basta leggere queste righe dove il dituttounpò è il leit-motiv… e il concetto che recita “tante idee e confuse” è alla base di tutto.
Sul fatto di essere criptico nasce sicuramente dal mio modo di essere. Lo ero quando scrivevo (allora con carta e penna/matita), meno che ventenne, sproloqui e spropositi di ogni genere. Anche poesie.
Parentesi: un giorno che ricupero il coraggio di farlo, le pubblico. Ho continuato a farlo a voce nei miei anni di radio davanti ad un microfono dove assordavo di assurdità chi aveva la voglia ed la pazienza di ascoltarmi alla mattina. Ma mattina proprio mattina… dalle 6 in poi. La mia teoria era di filtrare il meno possibile attraverso il cervello le cose che poi dicevo… Un vero miracolo in più di dieci anni non avere vinto denunce e querele da parte di qualcuno.
Forse sono stato aiutato dal fatto che a quell’ora tutti sono meno ricettivi e colgono le cose nel giusto modo senza badare alla forma “informale”.
Quindi ben venga l’I-Piogg, se rimette in moto le sinapsi.
Ben tornati.
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TENDERNESS
Ti sei appena fatto un paio di chilometri nel fresco umido (più umido che fresco) del sottobosco più qualche tratto a sole pieno (ore 8.30 a.M già 27°), cominci a dubitare di aver fatto la scelta giusta per la passeggiata con Mou quando vedi questi due signori. Anzi no, vedi questa coppia: lui over settanta e lei più o meno la stessa età nonostante la tintura bionda. Per mano. Come due fidanzatini quattordicenni (ai miei tempi, adesso non so…), tenerissimi. Tra l’altro, con tanta voglia di stare insieme sempre, perché con la temperatura che c’è in questi giorni bisogna proprio volersi bene per uscire così…
Ti riappacifica col mondo, quello delle sportellate social, politiche e non che siano. Quello degli insulti, colti o sgrammaticati , quello dell’incapacità di discutere in modo normale, sereno, faccia a faccia e di chiuderla lì quando si ha finito.
Per fortuna che trovi ancora queste persone, altri che stanno seduti nell’erba all’ombra a leggere e a guardarsi in giro, ascoltando i suoni che riempiono il silenzio del Parco, versi diversi, cornacchie, anatre, le raffiche non di Di Marzio ma dei picchi, animale invisibile se ce n’è uno. E poi alzi gli occhi e scopri che sei osservato da uno scoiattolo che cerca di capire se ci può rimediare qualche cosa…
E’ quasi impossibile scrivere d’altro che non sia il caldo che ci avvolge in queste ore: già tanto che si riesca ad osservare qualcosa, e sopratutto è altrettanto importante che ci siano delle cose che meritano di essere commentate… e vissute.