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Sotto la neve…cane

Mou durante la nevicata del 2015…

Oggi sembrava che dovesse essere simile a questa situazione… Per ora no. Inizio di fioccamento ma più no che si. Le premesse ( e le promesse dei meteorologi) dicono che tra oggi e venerdì dovremmo vedere neve anche in quantitativi discreti. Io ci spero. So che non molti sono in questo ordine di idee e per giustificati motivi (tra i quali il traffico, il ghiaccio ecc.), però l’impressione di pulito, l’aria effettivamente più limpida, il tornare un pò bambini, sono tutti motivi buoni e validi per sperare nell’acqua a 0 gradi…. D’altronde, io sono nato poco prima della grande nevicata del ’56, mi sono sposato appena finita l’altra grande nevicata del secolo, quella dell’85, è abbastanza normale che abbia familiarità con questa magica sostanza. Volete mettere la bellezza di passeggiare in un parco completamente imbiancato, vedere i bambini e i cani che si divertono in mezzo alla neve? Neve tutta la vita, ragazzi.

Il tramonto sul basket o…

ura del Parco di Monza
Il tramonto del basket

… del mio basket: quello dell’identificazione totale con la tua squadra. Squadra che, come una famiglia, aveva i suoi capisaldi, e come in una famiglia, poteva avere qualche cambiamento, ma minimo.. Ora, grazie alla Bosman e a regole che deregolamentano, le squadre cambiano al punto di non essere, da un mese all’altro, riconoscibili. Un tempo si diceva “ si può cambiare moglie o marito, ma mai la squadra del cuore “. Ora è stravolta dall’interno la squadra: è lei che cambia. Come una vetrina che esponeva salumi e gastronomia e il giorno dopo sanitari e ferramenta. Difficile farsi un panino coi bulloni e chiavi inglesi… Se distogli per un qualsiasi motivo l’attenzione dal campionato per qualche settimana, quando torni fai veramente fatica a scoprire quello che è successo, partendo dallabase per finire al vertice. Sicuramente questo accade per l’accelerazione che tutte le cose subiscono grazie ai mezzi attuali. Guai distrarsi!

luci a s.siro…

la nevicata dell’85

A volte una canzone ascoltata per caso, da una radio, da un vecchio iPod, da una finestra, rimette in moto quel meccanismo terribile/meraviglioso dei ricordi. E ti ricordi da dove vieni, le tue origini, il tuo passato, il bello e il brutto e quando. E come ti senti bene quando ti trovi in certi posti e come questo ti faccia sentire male, perché i posti sono cambiati e la gente spesso non è più la stessa. Io sono nato a Milano, con origini lombarde, toscane e emiliane. Un mix che non mi dispiace, che mi ha aiutato ad affrontare una vita che sinora è stata (come tante) fortunata in una buona parte, tosta da affrontare in altri momenti. Una miscellanea per la quale devo ringraziare dei genitori meravigliosi, che mi hanno insegnato ad affrontare le cose nel modo giusto: sdrammatizzando quando è il caso, ma affrontandole comunque. Pensando che dietro ogni problema c’è un lato poco serio… Sotto un completo firmato c’è sempre qualcuno in mutande. Poi l’importanza di quello che ti possono comunicare i ricordi, quindi farne tesoro, usarli come base per costruire il resto della tua vita. Oggi filosofia spicciola a manetta…

oggi com’è?

Spettinicchio…

Giorno strano, strana tempora currunt… Inquinamento a manetta, la “nevicata” ha prodotto due fiocchi due, forse tre e non è stata d’aiuto a nessuno. Le nostre montagne sono come le vedi a Giugno, a parte il Monte Rosa che coi suoi quattromila e passa metri ci mancherebbe non fosse innevato. Si scia lo stesso, per chi si fa andare bene le piste con neve sparata, ma a me non garba… Mi piace andare in montagna e vedere bianco dappertutto, anche perché essendo uno scarsone, ho bisogno di vie di fuga… In ogni caso, la mia stagione sciistica fa il paio con quella di basket: anche lì, a parte la regia delle partite della nazionale maschile e femminile per le qualifiche, mi pare 7 o 8 in un anno, non ho frequentato i palasport. Se nevica quasi quasi vado al palasport… Idee confuse…

a spizzichi e bocconi…

vecchio banner del vecchissimo sito…

Mi viene la tentazione di tornare a spettegolare di basket, anche se non legato alla televisione, perché attualmente lo standard intermedio è sicuramente migliore di qualche tempo fa… Non perfetto ma migliore sicuramente. Sopratutto , dopo averne lette di tutti i colori riguardo ai miei … colori (bianco e rosso, ça va sans dire), qualcosa ho la tentazione di scriverne pure io. Ma cominciamo dall’inizio, squadra: Ax Armani Milano. le cose che si sentono più spesso: formazione illegale per il campionato, incerta in questo periodo in Eurolega. Le cause: incapacità dello staff a gestire le rotazioni dei giocatori, gli infortuni, pochi giochi a disposizione della squadra che spesso, a giochi rotti, si intestardisce in 1 contro cinque ecc. Il vero problema è che noi tifosi più o meno datati, siamo stati viziati da una squadra che ha sempre messo l’anima in campo anche nei periodi più grami e quindi non ci sembra vero che, adesso che il budget è il più consistente in Italia e uno di fascia medio alta in Europa, manchi l’anima della squadra. Olimpia=sputare sangue una volta, adesso si gioca a segnarne uno in più degli altri, che è molto pericoloso, anche se hai la batteria di tiratori più forti in assoluto. Capita la giornata in cui le energie latitano e il braccino s’accorcia e sei fatto. Se questo poi accade in qualche partita “secca”, come in Coppa Italia per esempio, butti letteralmente alle ortiche mezza stagione. E se togli dalle rotazioni una fetta di giocatori che il campo lo vede solo negli allenamenti, non ti puoi lamentare se quando entrano sembrano persi… Lo sono. E non si sono imbrocchiti improvvisamente, giocare in una squadra non è come andare in bicicletta, non reimpari subito, devi mettere a posto il sellino, il manubrio, regolare i rapporti del cambio… Se la bici l’ha guidata un’altro fino a quel momento e tu non tocchi i pedali, o ti trovi il manubrio tra i denti e con una pedalata fai mezzo metro, non puoi pretendere che vinca le gare… Non voglio fare il cerchiobottista, ma in effetti sono un pò tutte queste concause che contribuiscono a non fare girare le cose come dovrebbero (o potrebbero… ). Infortuni si, poche rotazioni quindi titolari sgonfi e panchinari fuori dai giochi pure, sfiga (quella non manca mai), poi la sensazione che lo staff non abbia in mano la squadra e di riflesso qualche giocatore che non dia retta allo staff. Totale della somma, qualche sconfitta che può complicare una stagione cominciata magnificamente ma proseguita in calando…

basta un granello…

tazzulella

Ah, bellissime le connessioni wireless, niente cavi, tutto funziona e ti permette sempre più di usare vari aggeggi e giochini tecnologici. Si, si. Poi improvvisamente si guasta la linea fisica, quella che porta tutti i tuoi segnali telefonici e dati e tu ritorni all’età della pietra. Mi ricorda un libro letto in un periodo in cui ingurgitavo tutta la fantascienza e la fantasy possibile e leggibile, che finiva con questo intervento risolutore da parte di questa superciviltà aliena, che vedendo l’incapacità dell’uomo a non farsi la guerra, eliminava tutto quello che avrebbe potuto crearne una. Sto spremendomi le meningi da un pò per ricordarmi autore e titolo, ma per adesso il marasma della mia memoria non mi porta da nessuna parte. Peccato. In compenso dopo due giorni di pietra focaia e fuoco a legna, siamo tornati poco alla volta alla civiltà… Prima la linea telefonica, poi quella dati. Tutto a posto? Anche no, perché nel riparare il tutto mi resettano il nome della stazione adsl e la sua password. Effetto? Ho scoperto che a parte i gabinetti e poco altro, quasi tutto funziona Wi-Fi e quasi tutto ha smesso di funzionare… Forse per ferragosto riesco a rimettere a posto tutto l’ambaradan! Sono riuscito a risistemare i miniQ (2 su 3), Alexa, i computers vari ma ce n’è ancora da fare…

Senza rete

Ombre cinesi

Un po’ perché scrivo di getto e un po’ perché mi è morta la stazione adsl, quindi…. senza rete. La foto è una delle tante variazioni su uno dei temi fotografici che preferisco: i controluce. Le storie di oggi sono abbastanza simili all’asse delle x quand’è a zero… un corso aziendale sullo stress, preceduto da un uscita un po’ breve per Mou, e seguita da una pizza in mensa e tre ore di lavoro sui generis. Una visita , tornando a casa, all’Ikea per comprare due cose che mancavano e poi a casa, per scoprire che il wireless non è soltanto wire ma anche lineless. Cioè l’unico modo per scrivere queste cose é usare l’ipad, in attesa di Vodafone che ripristini la linea. Va ancora bene che non è una giornata molto piena quindi….

Diciamo che sono numeri?

Non ho ancora deciso che foto mettere, quindi se foto sarà, apparirà alla fine… Anche perché trovare un’immagine che sintetizzi il sessantatreesimo compleanno di una persona non è così facile a meno di banalizzare il tutto. In effetti, non mi sento particolarmente diverso da prima ( a meno che il prima sia moooolto prima). Diciamo che dai cinquantacinque ad adesso non trovo particolari differenze. Come dico sempre, le cose che facevo prima le faccio anche adesso… Ci metto molto più tempo a farle e a ricuperare dopo ma le faccio… Oddio, non proprio tutte tutte. Magari qualcuna anche no, però ci provo lo stesso. Forse il vero problema non è l’età, ma chi lasci per strada man mano che raggiungi le varie età: cose, persone , affetti… L’importante è comunque riuscire a portasele con sé, nei ricordi, nell’anima, dentro di noi.

10 gennaio…

Aldo Fercioni e Graziella Busatti 
Isolaccia

Perché 10 gennaio e chi sono le due persone inquadrate nella foto? Sono mio papà Aldo Fercioni e mia mamma Graziella Busatti. La foto è stata scattata ad Isolaccia, una località vicina a Bormio, che prende il nome dal fatto di essere all’interno del fiume Adda che in quel punto si biforca formando appunto una specie di isola. Posto fantastico per i cercatori di funghi. E anche per farsi mordere dalle vipere. Tornando alla data, che precede di tre giorni il mio compleanno, è una data che vorrei per un verso cancellare. In quel giorno, 16 anni fa, se ne andava mia mamma, dopo quasi 82 anni. Purtroppo da sola, anche se, secondo i medici, senza rendersene conto. La foto comprende anche mio papà perché lui e un suo caro amico per festeggiare insieme il compleanno (che in realtà compivano il mese prima) e per togliersi un anno, festeggiavano oggi 10 gennaio in corrispondenza del loro comune onomastico, S.Aldo. Il succo di tutto ciò è una malinconia profonda che non riesco a rimuovere e che con l’avvicinarsi di questa data diventa un vero e proprio malessere. Il lato positivo è che finché loro ci sono stati, posso dire di avere avuto dei genitori meravigliosi, per quello che sono riusciti ad insegnarci nonostante un ambiente che ci avrebbe potuto fuorviare, e per il senso della famiglia che è ancora alla base di tutto quello che faccio nella vita.

dubbi, dubbi, fortissimamente dubbi…

ammetto la mia ignoranza: non sapevo di questa associazione…

Oggi avevo tre foto per descrivere la giornata e una era questa, mentre le altre erano di tema simile tra loro…

poco dopo l’alba …. e non molto prima del tramonto

Alla fine ha vinto la particolarità della prima, perché è più facile immedesimarmici. Ho diversi amici che vivono questa condizione di genitori “a ore” con i propri figli. Sicuramente i fattori da prendere in considerazione sono tanti e tutti delicatissimi, come sempre quando ci sono di mezzo i bambini. Provo ad immaginare la situazione e faccio già fatica a fare solo quello, figuriamoci a viverla. Da persona razionale cercherei di limare i motivi di attrito con la ex compagna/moglie per rendere più facile le cose. Stante il fatto che se si arriva a quel punto, qualcosa che non va, da una o da entrambe le parti , c’è. In quel caso forse è importante avere l’onestà intellettuale di pensare al bene del piccolo/a, lasciando scazzi, disomogeneità e menate, fuori dalla porta delle due case. Via i paragoni, ricordate che voi siete comunque mamma e papà per lui e non “quello stronzo di tuo padre” o “quella zoccola di tua mamma”. Cercare di remare nella stessa direzione è importante , sia perché non trovi disparità (o miglior favore) di comportamento da una delle due parti, che per avere il senso della presenza di entrambi anche se magari si formino altri rapporti successivamente. Ora come ora, la legislatura italiana tende a favorire le madri, sopratutto se i bimbi sono piccoli e necessitano della figura materna. Forse in molti casi sarebbe possibile una condivisione, sicuramente difficile anche a livello logistico ma qualche spazio in più per i papà, già ora, secondo me, sarebbe importante. C’è maggiore coscienza nelle nuove generazioni, ci sono ruoli che si sono proprio ribaltati nelle professioni e nelle tendenze dei nuovi single, c’è la possibilità che molti papà siano ottime mamme. Io ci proverei…