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questione di punti di vista…

appunto…

Oggi è la classica giornata che puoi vedere in molti modi, a seconda dal tuo punto di vista. Meteorologicamente bellissima: ieri notte è passato un temporale con tutti gli annessi e connessi. Lampi, tuoni, scrosci di pioggia, vento ecc. Quindi la passeggiata mattiniera viene fatta con un cielo limpidissimo e nei tratti soleggiati ci sono dei contrasti di colori fantastici. Molte persone in giro, più runners del solito (è domenica…), i nordic walkers (quelli con le bacchette da sci, senza gli sci…), ciclisti in gara con se stessi, tanti cani a spasso con i loro umani. E quindi, direte voi, dov’è il punto di vista differente? Se passate nelle zone in ombra ve ne accorgete subito: 200% di umidità, scarpe bagnate in un microsecondo, una nebbiolina quasi londinese e i primi stormi compatti di moscerini che vorresti abbattere con una contraerea. Poi una scoperta, o meglio, una dimenticanza nei post precedenti. Vi ricordate quello sugli “umarell”? I pensionati osservatori? Ne ho dimenticato un tipo importantissimo, molto caratteristico e classico delle zone dove ci sono parchi con animali di tutti i generi: quello con il sacchetto del cibo, spesso accompagnato da nipotino al quale insegna come dare da mangiare agli animali. Purtroppo in molti casi il cibo sbagliato. Pane secco per i pesci, granaglie per papere, oche e cigni , insalata per le tartarughe d’acqua dolce, noccioline per gli scoiattoli ed ogni sorta di schifezze per i cani, che comunque gradiscono sempre… E ultimissimo tipo, il fotoumarell: normalmente dotato di vecchia reflex pesantissima, con zaino ed ottiche intercambiabili, alla ricerca di:
1) uccellini che ha scoperto leggendo su internet e che pensa di aver avvistato nel giardino sotto casa.
2)scoiattoli ormai obesi per tutto quello che gli danno da mangiare per farli scendere dagli alberi.
3)piante secondo loro rarissime, che fioriscono solo alle ore 16 e 47 e 15 secondi dopodiché si disintegrano.
Sono riconoscibili perché si aggregano naturalmente per scambi di vedute e suggerimenti su posti segreti che conoscono solo loro dove fare la foto dell’anno, anzi del secolo…
Questione di punti di vista…

Il lato B…

spazio libero per annunci…

didascalico…

E’ il cartello che trovate incollato su spazi pubblicitari vuoti, e in questo caso è motivato dal vuoto improvviso generato dal termine di impegni sia lavorativi che personali. Quei momenti, più o meno estesi ed ampi, in cui ti guardi intorno con quell’espressione e una parola incollata nello sguardo o in fronte: “… e adesso…???”.
Tranquilli, non dura molto, perché appena ti adagi nella nullafacenza, un istante dopo, arriva qualcuno o qualcosa che immediatamente le riempie.
Esempio: hai appena pianificato le ferie che la tua azienda ti ha ansiosamente e ripetutamente richiesto fino allo sfinimento e, il famoso istante dopo, arriva qualcuno che ti spiega che in quelle date, proprio in quelle che avevi così con cura deciso, c’è una nuova cosa da fare. Ovvio che tu avevi già prenotato viaggio, permanenza e quant’altro, e via a smontare il tutto…
Io, per adesso, ad esempio ho finito con il campionato di calcio, la mia squadra del cuore di basket ha pensato bene di farsi eliminare nei playoff, a casa non c’è nessun lavoro da finire e l’estate sembra finalmente arrivata con tutto il rimorchio di nullafacenza che invita naturalmente. L’unico impegno, peraltro blando e discretamente divertente è seguire il “Calciomercato” (trasmissione su Sky Sport).
Quindi mi aspetto che da un momento all’altro, piova qualcosa a spezzare questa anomala tranquillità. Poi vi dico

tanto per concludere…

perplessità….

L’ultimo post trattava di basket, del fatto che il mio primo blog trattava di questo argomento, e ho scritto qualche riga a proposito. In questi giorni, Si sono giocati i playoff , o meglio, ha giocato soltanto una squadra: quella avversaria di Milano ovvero Sassari.. Complimenti, per il passaggio alla fase successiva dei play-off ovvero le finali. Complimenti, ma con le virgolette, a Milano che è riuscita a buttare nello scarico anche l’ultima possibilità di rivalutare la stagione, ovvero vincere il campionato. Del perché e del per come se ne sta scrivendo ovunque, sui social, sulla carta stampata, se ne parla per radio, televisione un po’ meno ma se ne parla comunque, sicuramente non bene. Non voglio fare l’esperto della situazione perché non lo sono. Sono uno che ha lavorato nel basket per trent’anni dirigendo le riprese del basket italiano ma non pretendo di essere considerato uno esperto… Sono uno che dice la sua visto che qualche idea me la sono fatta. Punto primo: la gestione è stata assolutamente insufficiente e inefficiente. Hai una squadra che, sulla carta ha tutti gli elementi per essere una spanna superiore alle altre in Italia, e giocarsela bene in Europa. Hai una squadra che ha delle ottime possibilità finanziarie e (per adesso)la volontà del proprietario di metterle in campo qualora fosse necessario. Hai tutti i pro, e i contro sembrano minimi… e vinci la Supercoppa? E basta? Fuori dai Playoff d’Euroleague. fuori dalle Final 8 di Coppa Italia e sweeppata da Sassari con un meritato 0-3… Ho passato la sera e la mattina (forse l’ho anche sognato) a leggere tutto quello che è stato scritto su Milano e i suoi demeriti ed è difficile non essere mediamente d’accordo con la maggior parte dei commenti. Il Flop è stato principalmente gestionale, cioè societario (mancando fisicamente la figura del General manager a cucire e a tenere ordine in tutto l’ambaradan e nelle scelte (o “non scelte”) dell’allenatore. I giocatori c’erano, quest’anno c’erano. Qui non ripeto la lista della spesa: chi segue il basket lo sa. Come è stato impostato il (non)sistema di gioco, il (non) sistema difensivo, la scelta spesso di affidarsi al 1vs1 tanto abbiamo i giocatori per farlo, è stata una scelta scellerata e perdente. La gestione dei titolari con il metodo “spremuta d’arancio” non è stata la cosa più intelligente: hai sfondato i titolari con minutaggi alla Caja e hai demotivato tutti gli altri con rotazioni inesistenti. Riuscendo nell’intento che nei rari momenti in cui sono entrati in campo sono risultati dannosi. Ora le notizie danno dimissionario Proli ( ma era già stabilito, la sconfitta non c’entra) e il Coach confermato… Confermato?????

BARCAMENANDOMI…

Io ogni tanto, lo faccio per vedere quanto siete bravi a tradurre, uso termini che non sono traducibili letteralmente. Sono termini fraseologici, quasi dialettali. Insomma se qualcuno mi scrivesse in inglese l’equivalente io non saprei tradurlo.
Comunque, il titolo, per gli anglofoni, vuole dire arrangiarsi.
Perché arrangiarsi? Perché quando succedono cose apparentemente senza un logica, imprevedibili, non programmate, scatta quella capacità che ha consentito ad alcune popolazioni , tra le quali noi italiani, di venirne fuori in tante situazioni , quella di arrangiarsi. E che è anche un nostro limite quando sei convinto di poter risolvere tutto senza studiarlo o approfondirlo. Per fortuna, nelle nuove generazioni questa capacità è stata mediata da una conoscenza più approfondita delle cose, studi più specifici, che però non devono essere semplice memorizzazione, ma applicazione del sapere.
La mia generazione ha imparato con l’esperienza a non fidarsi della sola improvvisazione, chi l’ha imparato…

Viaggiando…

Alta velocità

Poteva anche intitolarsi “corsi e ricorsi”, o “ritorno alle origini”, il contenuto è lo stesso: si parla di situazioni che dopo diverso tempo si ripropongono, più o meno inaspettate. Ho cominciato a lavorare in televisione nella seconda metà degli anni settanta, contemporaneamente alle radio private. E quando scrivo”private”, intendo proprio senza mezzi. Ma con tante iniziative e immaginazione. Adesso, più di quarant’anni dopo e dopo aver frequentato Rai, Mediaset, Telepiù e Sky, mi ritrovo dopo un periodo stanziale negli studi di Rogoredo, a uscire di nuovo in esterna. Boccate d’aria con rimpatriate. Perché mentre io vagavo per i chilometri di corridoi del centro di produzione di Sky, amici/colleghi e colleghi/amici continuavano a vagare invece per Tutta l’Italia e l’Europa ( e oltre…) aumentando esperienza e anni. Poi ci si ritrova ed è come se ci si fosse visti due giorni fa…
Non so se questo trend di esterne continuerà, ma comunque è stato, ed è fieno in cascina. Cioè, qualsiasi esperienza accresce, basta non farsela scivolare sopra.Come diceva la mia maestra delle elementari, Sig.na Fossati:”…quando viaggiate, non andate in una valigia per tornare in un baule…”. Cioè, quale che sia l’esperienza che state vivendo, fatene tesoro, imparate, perché c’è sempre qualcosa da imparare. Persona meravigliosa, come tante tra quelle che ho avuto la fortuna di incontrare.
Oggi l’umorismo non riesce ad emergere. Sarà ancora questa primavera grigia e fredda che non mette nello stato d’animo giusto. Andrà meglio domani…

Predico bene e poi?

Nuvole umorali

In questo periodo in cui il tranciare giudizi è la norma, voglio autotranciarmi… I miei post, sia quelli da blog che quelli sui vari social, sono mediamente improntati a moderazione, a una valutazione attenta prima di esprimermi. Cerco di capire i problemi, anche se certe volte il giudizio “di pancia” si presenta lì, pronto ad esplodere, e il più delle volte lo tengo a bada. Per esempio, per il rispetto che ho per la natura e gli animali, sono contrario alla caccia, che ritengo non più necessaria, mi fanno star male le immagini degli allevamenti intensivi, però… non riesco a fare a meno di mangiare carne. Il mio unico afflato verso la parziale eliminazione della carne è quella di non mangiare i piccoli: agnelli, vitellini, maialini da latte e, normalmente ci riesco. Ieri no, me ne vergogno, ma ad una cena post lavorativa in Sardegna, non ho saputo dire no ad un porceddu servitomi insieme al resto della cena. Ci sto ancora male. Se qualcuno ha mai preso in braccio un maialino sa cosa intendo. Sono dei cuccioli come quelli dei nostri cani e gatti di casa. Intelligentissimi nella scala delle intelligenze animali, e hanno la percezione precisa di quello che gli accade intorno, compreso quando li stanno per macellare. E più scrivo e più me ne vergogno. L’ idea della violenza verso gli indifesi, umani e non, mi stomaca, non la sopporto. Io ho un atteggiamento speculare nei confronti di tutto: cortese se sei cortese, aggressivo se sei aggressivo, tollerante coi tolleranti, acido nei confronti degli intolleranti. L’importante è capire che siamo all’interno del mondo e non al centro: l’equilibrio è la base di tutto. Che non vuole dire accettare tutto ma valutare e poi prendere le decisioni in merito. Ci sono tanti esempi, soprattutto in questo periodo, dove i leoni da tastiera, aggrediscono gratuitamente chiunque non sia perfettamente allineato con loro. Si fa un gran parlare dei problemi che genera l’uso indiscriminato dei social: non è quello il problema. Il focus della situazione è chi ne fa uso: un tempo quello che ti raccontava la verità ed i segreti del mondo lo trovavi al bare lì lo lasciavi. Adesso c’è l’ ubriaco globale, che trancia e spara giudizi sul tutto e tutti. Dobbiamo chiudere il bar globale o vietare gli alcolici globali?

come quando fuori piove

piatto vince, piatto piange…

E’ veramente un mazzo di carte la vita: peschi e puoi trovare o il Jolly o il 2 di picche e non ci puoi fare nulla. Inoltre certe giornate ti creano anche l’ambiente adatto per pescare male: oggi grigio, piovigginoso, arietta freddina per la stagione, per condire il tutto… Poi vieni a sapere che una tua vicina, una persona carina, con una figlia dodicenne, amica amica del tuo cane, sta facendo dentro e fuori dalle strutture sanitarie senza capire cosa possa avere la bambina. Lo so che non ci si può fare molto sino a quando i medici ci capiranno qualcosa, e anche non serve prendersela con qualcuno per l’ingiustizia di questi fatti. Però, quando si tratta di creature indifese è ancora più ingiusto, stante il fatto che non ci sono meriti o colpe, ma solo il fatto che accade, e così come succede, speri che chi di dovere capisca di che si tratta e curi. Oggi ero partito con l’idea di scrivere tutt’altro, ma questo fatto ha ribaltato tutto. Per chi non crede, è la vita, per chi crede è il libero arbitrio, il karma o altro ancora. Di una cosa sono certo: non c’è nessuna volontà esterna nei fatti buoni o meno della vita, ci deve essere invece la capacità e la volontà di affrontare le cose che succedono, di essere onesti e giusti verso gli altri, sperando nella reciprocità altrui. Scusate, oggi è così. non è colpa di nessuno ma il dispiacere c’è e, come ho scritto, va affrontato nel modo migliore, sempre sperando che il due di picche odierno venga sostituito domani in una carta migliore.
Ad maiora.

NON MI RICORDO…

Svegliarsi con un sogno così vivido da far fatica a rientrare nella realtà, continuando ad ogni battito di ciglia a rientrare per istanti in quei momenti che sembrano essere sensati ma che sono parte della tua immaginazione è molto strano, inconsueto, ma capita. Stamattina è andata così, trainando questo carrellino di immagini ed immaginazione per una buona parte della mattinata…
Poi si riprende con la routine quotidiana facendo colazione, ancora flash, bagno, flash, e poi uscita con Mou per la solita passeggiata mattiniera e qui, forse per evitare di essere travolti dalle auto in strada, l’attenzione si riporta sul reale reale. Che peraltro, vista la giornata (meteorologicamente) bella e il fatto che di lunedì nel Parco di Monza non ci sono molte persone, è un reale molto vicino al sogno: un verde di foglie giovani, profumo di fiori e piante nel pieno della fioritura, tantissime bestiole che si avventurano sui sentieri.
Tanti scoiattoli, sia quelli rossi, autoctoni e quelli grigi d’importazione, poi conigli e lepri che si rifugiano immediatamente nel sottobosco e le prime figliate di papere ed anatre, richiamate a gran voce dalle mamme nella corrente molto blanda del Lambro di questi giorni. Poi esci dal Parco e ti ritrovi in una piccola frazione molto a misura d’uomo, S.Giorgio al Lambro, vera e propria enclave di un comune al di là del Parco, Biassono. Questo perchè originariamente , un paio di secoli fa, non c’erano le mura e quel territorio apparteneva a quel comune, successivamente frazionato dalla recinzione dell’area verde. Così, un po’ di informazioni buttate lì… Risali la chilometrica via per rientrare in paese, passando su un ponticello napoleonico a traffico alternato, con le macchine che ti fanno un pelo, mentre passano e questo ti fa uscire completamente dal sogno, riportandoti in una realtà che sarebbe bello non vivere, quella del traffico urbano, dei lavori in corso, insomma, di tutto quello che sicuramente in un sogno non si palesa. Sennò sarebbe un incubo.

Come al solito mancano i papaveri…

UNA MIRIADE RUTILANTE DI ARGOMENTI…

Io e la Parabolica (o soprelevata, così accontento tutti)

Oggi è una di quelle giornate delle quali puoi parlare per ore o per niente. Il problema è che mentre ti godi il bel tempo di una giornata festiva (per gli altri perché io lavoro…), vieni stimolato da tantissimi argomenti e questi si accumulano, al punto che ti dimentichi i precedenti e poi i successivi. Per questo il passaggio da tanti a zero è molto più facile di quanto si pensi. Oggi il giro ha visto un Parco di Monza più affollato di quanto abbia mai visto in precedenza: fortunatamente è talmente grande che la cosa non pesa più di tanto. Anche zone non frequentatissime come il Golf e la zona vicina oggi vedevano tante persone e non solo i runners e i ciclisti che anche durante il brutto tempo più brutto e il caldo più caldo ci sono sempre, ma anche famiglie con bimbi, cani, entrambi, poi coppie giovanissime e meno giovani… Allora io e Mou ci siamo esibiti in sentieri meno battuti, addirittura scoprendone di nuovi (per me), ritrovandoci a ridosso di un punto della pista che non conoscevo e in quel momento passavano alcune auto che stavano girando sul tracciato. La più scarsa avrebbe potuto ripianare il mio mutuo di casa e avanzarmi qualche soldino per togliermi degli sfizi…

Una delle auto che stavano girando in pista

Gira che ti rigira poi ci siamo trovati dove la nuova pista s’incrocia con il vecchio anello, dove c’era parecchia gente a piedi e in bicicletta e da lì rientrati in una stradina che riattraversava il golf, dove c’era una gara in corso. Il tutto passando da zone in ombra ad altre assolate, dall’asfalto allo sterrato e dall’erba rasata a tratti a “giungla”… e punti in cui erano accumulati resti della tromba d’aria che spazzò pochi anni fa oltre 500 alberi in tutto il parco di Monza

La cosa particolare di queste note, se ci fate caso, è che sono partito con l’idea di fare considerazioni sensate, e invece sto raccontando l’esistente… come un telecronista scarso…
Devo prendere l’abitudine di scrivere o dettare le cose quando mi vengono in mente e non lasciarle passare.
Vabbè, buon primo Maggio.

grigio fuori e un po’ anche dentro.

… si vede anche dall’immagine di testa, no? Giornata casalinga per forza di cose: fuori il diluvio da quasi due giorni, come nelle migliori tradizioni pasquali lombarde. E’ più sicuro che piova qui nei giorni delle vacanze pasquali che nevichi a Natale, sopratutto in questi ultimi anni, dove l’amica bianca ha latitato parecchio. Quello con la faccia più triste è Mou che vede i suoi 7/8 chilometri quotidiani ridotti a uno, quello dell’isolato dove abitiamo… Quindi, dirà qualcuno, ne hai approfittato per fare qualcosa in casa… Ebbene no. per lo meno non sino ad ora. Mi sono deciso a mettere mani sul Blog perchè anche il “poco” va documentato. Poi, scrivendo, magari qualche argomento sensato viene fuori. E’ vero che aprendo i vari social , gli argomenti dovrebbero saltar fuori come i funghi con l’umidità, e invece niente. Anche perché, in Italia più che politici che si insultano e persone che insultano i politici, poco si trova in più. Dopo aver fatto il giro di tutti i siti per collocare cani e gatti, fare gli auguri per i compleanni di amici (veri e di FB), controllare il meteo nella speranza di buone notizie che coincidano con i giorni dove ti serve il bel tempo, poco resta. Intanto ringrazio tutti quelli che si soffermano a leggere queste note: il mio personale “club dei 23” si sta arricchendo quotidianamente… Spero di darvi temi più interessanti di quelli di oggi, decisamente scarsini. Ho acceso anche il mio vecchio iPod da 120 giga di musica in versione random, in cerca di un “clic” dato da qualche vecchia selezione musicale, ma per ora sembra che anche lui si sia allineato al clima piovoso e non suggerisca nulla. Si vede che cinquanta sfumature di grigio si stanno amalgamando in un grigiume uniforme.

grigio anche il display…