L’ultimo post (o pezzo, vedete voi…) risale a più di un mese fa e chi l’ha letto forse ricorda che l’umore non era dei migliori.
Il motivo era (e purtroppo è ancora) la scoperta di una macchia sospetta in un ecografia del mio amico a quattro zampe Mou.
Però da quel momento abbiamo imparato una cosa , a vivere insieme giorno per giorno, senza pensare a quello che sarà. Anche perchè se entri in questo meccanismo , lo devi fare per te stesso e per chiunque ami e non ne esci più.
A questo punto ti godi le passeggiate anche sotto la pioggia, le chiamate con abbaio notturno per esigenze improvvise, la pipì durante una partita di basket che volevi vedere, il convincerlo a magiare la pappa con trucchetti vari , il chiacchierare con lui accarezzandolo, nonostante il fatto che sta dimagrendo, lui che era in carne.
Insomma ti godi tutti i momenti in cui ha voglia di stare con te.
Per adesso c’è e questa è la cosa importante.
Poi ci sono gli altri problemi, tipo il mio simpatico trigemino che mi da delle scariche con le quali potrei illuminare un condominio.
E a proposito di case , sembra finita la ristrutturazione dell’appartamento di mia mamma e adesso l’attesa è che qualcuno faccia una congrua offerta per l’acquisto della casa. A seguire cercare un appartamentino al mare dove andare con moglie e nipotino…
Insomma tutto a seguire: una cosa a seguire l’altra, e l’altra, e l’altra….
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Non è sempre facile…
Mou e Sky
Lo so che non sto scrivendo niente di nuovo, sulla difficoltà di affrontare periodi meno semplici del solito, anche se purtroppo inevitabili.
La differenza è che prima ne parlavo in teoria oppure relativamente a cose passate da tempo, quindi digerite e metabolizzate, purtroppo ora è realtà, con tutto quello che comporta.
Non vorrei neanche scriverlo perchè è quasi un omologazione della realtà, e questa realtà non la voglio, anche se capiterà.
Chi mi ha letto e mi legge ancora sa che io amo gli animali e i cani in particolare e sa che ho due simpatici quattrozampe che integrano con amore, giripipì e giricacca, peli sparsi in giro per casa, biscottini e crocchette, scodinzolii vari e tutto quello che ti danno senza chiedere nulla in cambio…
Il mio vecchio amico Mou (a quattro zampe, non a due) ormai tredicenne ma in forma , ha pensato bene di complicare le cose con una maledetta macchia su un ecografia di controllo, e non era un difetto dello schermo.
Così, oltre che avere la panciotta semi rasata, ha una mamma e papà umani col magone, però lui ora sta ancora bene. Certo ha perso un pò di peso, non è più agilissimo come una volta, ma sul terrazzo fa ancora il boss, abbaiando ai cani che invadono la sua zona ( fino all’orizzonte…) e pretende durante le passeggiate di conoscere qualsiasi altro cane , anche se è a un chilometro di distanza e poi se vede che risulta simpatico a qualche umano, alè, subito addosso per farsi accarezzare e coccolare.
Cerco di metterla, come mi ha insegnato mio papà, sul ridere perchè in tutto c’è sempre qualcosa che può far sorridere anche se bisogna fare uno sforzo e mischiare i sorrisi con qualcosa che è difficile da mandar giù.
Intanto me lo godo finché è possibile: simpatico cialtrone con la sua socia Sky che non lo molla se non per fregargli la cuccia, il divano, il pouf, il posto sul letto ecc. , e lui da vero signore, la lascia fare.
Io spero ancora che l’ecografia sia sbagliata e che il suo metabolismo batta tutte le macchie…
Forza Moumee
Dove eravamo rimasti…???
Prendo a prestito la famosa frase di Enzo Tortora per ricominciare a “Bloggare” dopo una lunga, lunghissima pausa dovuta a pensieri di tutt’altro genere.
Quando tenti di fare qualcosa e sei distratto da altro, ma insisti e continui a scontrarti con ostacoli il più delle volte creati dalla tua testa, ed è un loop che è difficile da spezzare…
Facendo un riassunto della mia umarellitudine: non ho ancora ricominciato a giocare a golf e la mia bellissima sacca è lì a prendere polvere.
Poi, non sono ancora riuscito a ricominciare a lavorare in radio. Col fatto che adesso quasi tutte le radio sono in streaming, non sono ancora riuscito a mettere a posto la parte video. Fa abbastanza ridere visto che ho lavorato in televisione per quasi quarant’anni! Ma si sa, il parrucchiere è calvo, il sarto si veste male e lo chef mangia vere schifezze…
Per non parlare dell’argomento che angoscia molte famiglie: Bonus 110 si o Bonus 110 no? Non che la scelta dipenda da noi… Molte ristrutturazioni si sono interrotte in partenza o peggio a metà, lasciando case e palazzi in condizioni peggiori di prima. Poi la ristrutturazione nella ristrutturazione. Nel senso che la casa di mia mamma, iniziata già tardi grazie appunto ad una 110 mai cominciata, è in ritardo di quasi tre mesi, con stress, soldi in più, e tasse che non mancano mai!
Ci mancherebbe anche il dentista? C’è anche quello, c’è anche quello, non ci facciamo mancare niente.
Insomma, oggi più che un blog sembra la lista della spesa. il prossimo sarà migliore, giurin giuretta, promesso!
Strange Day
Ci sono giorni che, non sai il perché, ma li passi a litigare con te stesso facendo finta di prendertela con gli altri. O meglio, apparentemente, sei incavolato con il mondo, ma siccome non può statisticamente avere torto il mondo, è con te stesso che ce l’hai. Forse perché ti sfugge il modo giusto di affrontare le cose, un pò te ne dimentichi, un pò le rimuovi scientemente e/o forse perché vorresti delegare la cosa a qualcun’ altro.
Il tempo passa e lo vedi sugli altri, su chi ami e non vorresti che questo accadesse, poi realizzi che sta succedendo anche a te e, paradossalmente, ti importa di meno…
Ci sono segnali poi che non puoi ignorare, anche grazie ai social e a tutti i media che non perdono occasione per ricordarteli e segnalarteli. E’ di oggi la notizia della scomparsa di Mihailovic, a causa di una brutta forma di leucemia, ed è un altro personaggio di quelli positivi e che fanno parte di quel segmento parallelo di storia che accompagna le nostre vite che se ne va prematuramente, marcando ancora l’orologio della nostra esistenza non certo in modo positivo. Non so quanto ciò sia causa o concausa dell’umore “strange”, se sia un mattoncino in più o una delle fondamenta, fatto sta che oggi l’umore non si sblocca, nonostante il Natale che si avvicina. Anzi, forse la festività più bella dell’anno diventa l’evidenziatore del disagio, della tristezza data dall’assenza delle persone care che una volta festeggiavano insieme a te e ora non più. Ispiriamoci a Eduardo
” ha dda passà a nuttata”…
Confusione
No, non è il solito verso tratto da Epitaph dei King Crimson… E’ proprio la tradizionale confusione, quella che quando abbiamo le migliori intenzioni di fare qualcosa, si intrufola nella testa rimescolando il tutto e facendoti passare la voglia … Il perché è sconosciuto, se no sarebbe troppo facile e bello da affrontare. Stanchezza, stress, pigrizia o tutte e tre chi lo sa! Poi per sviare la maledetta ti concentri su qualcosa che non ti costringe al ragionamento, una di quelle cose che facciamo meccanicamente e quindi prendiamo in mano lo smartphone … Giusto per fare qualche danno in piú apriamo un gioco, e questo è il male minore… Se invece andiamo sull’e-commerce , lì possiamo fare guai veri, perché il migliore antidepressivo ( cioccolato a parte) è comprare qualcosa, possibilmente inutile ma che ci piace tanto. Un pò come i giocattoli a Natale quando eravamo bambini, durata : forse fino a S.Stefano , a volte meno. Il desiderio è la base di tutto: raggiunto l’oggetto desiderato, si passa al desiderio successivo . E la confusione? Aumenta!
tanto in poco tempo
Se il matrimonio della propria unica figlia, il passaggio ufficiale dallo stato di regista a quello di pensionato (o meglio: libero pensionista) e il prossimo di quello di mia moglie a distanza di un mese non è tanto, non so cosa possa essere definito tale…
Un matrimonio meraviglioso, in cui il testo che avete letto nel post precedente è stato rispettato molto a spanne ( emozione e memoria scarsa hanno fatto questo…) nel discorso che ha introdotto la cerimonia. Tutto fatto con il filo conduttore dei quattro zampe : veri, perchè Olivia e Spike hanno accompagnato lo sposo e Mou ha portato le fedi.
E virtuali perché tutti gli addobbi e ogni tavolo era dedicato ad un trovatello, tutti ospitati dai ragazzi della Green House a Usmate
( greenhouseanimalienatura@outlook.it ). Speriamo che qualcuno si sia innamorato di uno dei tanti cagnolotti con tanto di QR Code per i dati di ognuno di loro…
Inoltre tutto illustrato magnificamente da @studiolime_wedding che ha creato Tableau de marriage e bomboniere. Scusate. Non volevo fare uno spot pubblicitario ma per rendere indimenticabile il matrimonio di Martina hanno collaborato in tanti. Torniamo al Topic del Blog..
Andiamo a parlare del Fercioni umarell, che ufficialmente ha ricevuto la comunicazione dall’Umarell Institute che mi manterrà spero per un bel pò di tempo ancora… Adesso bisogna darsi da fare per dare un senso a tutto ciò: organizzare il tempo, le cose da fare ( e non fare), vedere se come mi dicono gli ex colleghi che sono umarellati prima di me è veramente una vita nuova.
La stessa cosa , un mese dopo, a mia moglie Nadia, ora alle prese con la fase di “smontaggio” di tutti quegli accessori che accompagnano ogni lavoratore che diventa ex…
SLOWLY
Bisogna ricominciare piano, veramente piano. Sopratutto quando si sta per affrontare un periodo nuovo, forzatamente nuovo. E non è detto che sia per forza bello in tutto e per tutto…
Tra le poche righe precedenti e queste, sono passati più di un mese e mezzo… più slowly di così! In questo periodo , sempre con rischio Covid 19, sono accadute diverse : ho avuto la notizia di essere praticamente già pensionato e non isopensionato, e di conseguenza sono immerso nelle scartoffie che una situazione del genere provoca. Poi , di conseguenza c’è ogni tipo di emozione annessa e connessa. Il sapere di poterti gestire il tempo come vuoi (compatibilmente con impegni familiari) fa a sportellate con il fatto di abbandonare il luogo dove da trent’anni lavoro continuativamente. E non è un conflitto da poco… Poi c’è il pensiero di come impegnare il tempo, visto che la pensione sarà dignitosa ma sicuramente non consentirà di farsi mesi di vacanze alle Maldive o simili. E poi c’è la mezza (forse più che mezza) idea di rimanere nei dintorni del mio lavoro precedente, magari da collaboratore e qui scatta la vexata quaestio: come fare, in che modo, con quale formula fiscale? E allora chiedi a destra e a manca, il che provoca un groviglio di domande senza risposte precise… A stare fermo rischio la letargia: sto passando più tempo sul divano (anche grazie alle Olimpiadi) che i miei cani.
Ding! I miei cani? Ma non era uno? Mou? Nel periodo di astinenza da Blog è successo anche questo: mi sono deciso ad andare presso un rifugio e, dopo un mese abbondante di affiancamento, portarmi a casa una meravigliosa cagnolotta di quattro anni, simil lupetta di nome Sky.
Eh che fantasia nel nome… No, era già il suo, e l’ho preso per un segno del destino… Paurosissima, ma poco alla volta stiamo facendole passare una paura alla volta. Siamo già a buon punto perchè si è impossessata di quasi tutti i posticini di Mou, il quale sta dimostrando una pazienza totale con la nuova arrivata.
Giancarlo Fercioni
(tra poco ex) Regista Sky
ALTRA MUSICA
Come al solito, quando mi rimetto alla tastiera, lo faccio con un sottofondo musicale di qualche genere, nella maggioranza dei casi con musica da “Boomer” : in questo momento è Annie Lennox ma il sistema di ricerca è quello random, quindi può capitare che subito dopo ci sia un pezzo prog o becero pop… Che poi becero non è sempre, perchè queste playlist sono mie, quindi i miei gusti magari sono un pò datati ma sempre miei sono… Mi sono ripreso un poco ( se ci si può riprendere da una perdita come quella capitata alla mia famiglia), e un pò come terapia e un poco come voglia di riguardarmi in giro ricomincio a scrivere, sperando che qualche amico sia rimasto tra i blogfriends. La giornata è bella, anche se come tutte quelle di questa maledetta pandemia, è uguale a se stessa e tutte quelle che la hanno preceduta. La novità è questa cagnolina che stiamo cercando di affiancare a Mou, vissuta per tre anni in una gabbia di un canile lager del meridione e quindi particolarmente spaventata da tutto e da tutti, cani a parte per fortuna… E’ particolarmente bello vedere i progressi, poco alla volta: la fiducia che pian pianino riemerge, tra uno spavento e l’altro. Gli sguardi che cominciano a cercarti perchè capisce che qui ci sono amici e può trovare aiuto. Lei cerca affetto e noi cerchiamo lei, e da lei abbiamo bisogno anche noi di supporto…
Da sempre il rapporto uomo/cane è sempre stato di mutuo aiuto: dalla preistoria sino ad oggi loro ci hanno dato tutto quello che potevano darci e chiedendo in cambio veramente poco, e molti uomini non hanno dato loro neanche quel poco.
ATD 2
Sia quel che sia, più avanti mi venne spiegato dal responsabile dell’ufficio personale intertemporale, il Dottor Meco (o Stica, non ricordo bene), che rientravo in un programma di integrazione del personale dovuta a carenza di personale volontario. Allora e adesso potrebbe sembrare una cosa inverosimile, vista la situazione attuale e di allora, ma il servizio lavorativo sarebbe diventato obbligatorio, visto che grazie ad alcune risorse naturali divenute essenziali l’Italia era diventata in assoluto il paese con meno problemi al punto di non avere più bisogno di lavoratori. Può sembrare un paradosso , ma tutto, proprio tutto veniva dall’estero. Tutto, anche i servizi assistenziali: dagli ospedali, fatti funzionare da personale svizzero, più a buon mercato e disponibile nei confronti degli italiani, alle chiese servite mirabilmente da un clero russo e cinese.
Insomma l’italiano aveva un solo grande problema da risolvere, quello del tempo libero, come passarlo e cosa fare per passarlo.
E qui si torna ad un vecchio/nuovo vizio mai passato: la televisione, o meglio la Tri-visione. A questo riguardo la situazione lavorativa si complicava : anche gli ultimi tra i lavoratori stranieri, tipo gli americani o i giapponesi, si rifiutavano di metter mano a telecamere et similia. Non per altro, ma per evitare grane: se si pensa che la teledipendenza era praticamente decuplicata dai miei tempi, si può facilmente immaginare che ogni singola cosa vista in Tri-vi veniva letteralmente sezionata e amplificata da ogni genere di informazione esistente. Avete presente una finta di Maradona nel 1987? Ecco , l’impatto di un programma televisivo nel 2084 sta alla suddetta finta come la cronaca di un incontro aziendale di Polo commentato al dopolavoro della Fiat…
Il rischio per chi si metteva sia dietro che davanti alle telecamere. Inciso: perché Tri-Vi e non Tricamere? Perchè ogni volta che veniva usato questo termine i responsabili dei Service che noleggiavano i mezzi ti mettevano tre telecamere al posto di una per lucrarci su, dicendo che non avevano capito… Riprendo il discorso… il rischio era enorme. Come essere al Colosseo 21 secoli prima, come essere scoperto a “leggere” una copia di Playboy durante un congresso del Woman’s Lib, come cercare di transitare all’ora dell’uscita dei bimbi da un asilo con una macchina in mezzo a quelle delle mamme col Suv.
Da ciò si capisce uno dei motivi per il quale ero stato tempotrasferito 97 anni dopo, visto che nel Network statale nato dalla fusione di “mamma” con “suemittenza” non voleva lavorare volontariamente nessuno come operativo… Certo i funzionari esistevano anche allora, ma quelli chi li ammazza…
ATD
la prima pagina di ATD, anno 1986
-Questo è l’incipit (come dicono quelli bravi…) di uno dei millanta tentativi di libro scritto (ed interrotto) dal sottoscritto. Voglio riproporlo perchè così, con la scusa di trascriverlo, magari mi viene la voglia di terminarlo… mah, vedremo. Intanto queste sono le prime righe:
Chissà come mai, ma quando ci si immagina il viaggio nel futuro ed il futuro stesso, l’idea che ci facciamo è comunque diversa dal presente.
A volte lo immaginiamo peggiore, a volte migliore, ma non passa mai nella mente di nessuno che il futuro può essere decisamente uguale, con piccole sfumature tecnologiche, tipo la televisione in tre dimensioni ( non il 3D decantato nel 2000 e dintorni, che era un semplice effetto ottico di sfasamento delle immagini) al posto delle tradizionali due, fatto comunque compensato da un canone televisivo tre volte più caro di quello dei miei tempi.
Come faccio a parlarne? Semplice, io ci sono stato! Dove? Beh, la domanda esatta è quando, il dove è ininfluente. Anno 2084, grazie ad un nuovo tipo di contratto a t.d. (a tempo determinato, come i contratti che si usavano una volta prima di inventarsi le formule astruse degli anni 2010 in poi…).
Va specificato che questa volta, quando dico a “tempo determinato” lo intendo nel senso letterale del termine: sono stato prelevato nel mio tempo, anno di grazia 1987, dove alla mia non più tenerissima età di 30 anni esercitavo la precaria professione di aiuto regista, e mi è stato “proposto” di lavorare ad una produzione in 3D esattamente 97 ani dopo.
Sul perché proprio io e proprio dalla mia epoca ancora è un mistero. Ad essere sinceri è ancora un mistero su come , anche nel 1987 , venissero fatte le selezioni del personale della mia azienda (a meno che tu fossi l’amico/a di qualche pezzo da novanta o viceversa…).
(…. Continua-1)