L’elenco è lunghissimo e la caldazza stessa ti fa far fatica a mettere nero su bianco delle cose sensate. Anche se definire sensato il comportamento durante i primi ( e secondi, e terzi…) caldi è una contraddizione in termini. Se cominciamo da quello strumento che trasforma già di suo la persona più mite del mondo in una specie di Hannibal Lecter, cioè l’automobile, già si potrebbero scrivere righe, paragrafi, trattati, enciclopedie di caldazzate… Oggi , a parte il disuso sistematico di quello strumento che usano ormai solo nelle riserve indiane e durante le Olimpiadi, cioè la freccia , ho visto:
Tir sulla corsia di sorpasso della tangenziale
Gente che si chinava, durante la guida a raccogliere qualcosa che gli era caduto , probabilmente il telefono…
Macchinine di tolla (quelle targate come un ciclomotore) con signora/e aggrappata/o al volante…
I soliti (ma quelli ci sono anche d’inverno) che ti si piazzano a due cm dal paraurti andando a manetta e ti fanno i fari …
I look più improponibili, maschili e femminili: panze sudate a vista, magliette più sudate delle panze, e i più classici dei sandali con calzino rigorosamente corto…
Ma la lista potrebbe essere più lunga ( e noiosa), e non voglio tediarvi più del necessario. Un altro tipo di persona che la caldazza fa lievitare come l’impasto della pizza è ciclabilista, ovvero il ciclista da pista ciclabile. Normalmente i comportamenti sintomatici sono principalmente due: il viaggiare alla velocità massima che gli riesce, perché sennò sente caldo, E quindi il fatto che sulla pista ciclopedonale ci siano anche altri esseri viventi non su ruote non lo sfiora minimamente. Anzi, è lui che sfiora, gli altri: che siano mamme con bambini, anziani con badante o persone con il cane, lui non rallenta mai. E se gli dici qualcosa (e lui percepisce…), il minimo che puoi prenderti è uno sguardo molto significativo sino ad arrivare al litigio (cosa rara perché lo costringerebbe a rallentare o addirittura, orrore, a fermarsi…
L’altro comportamento è quello di litigare con chiunque non abbia una bici sotto al sedere, perché la pista ciclabile è “ciclabile” non “uomabile”, anche quando (dove abito io sono tutte così) sono in condivisione sul marciapiede, noto luogo “uomabile”.
Cosa dicevamo un mese fa? Quando arriva il caldo?
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