CELO, MANCA…

Questo è un caso di quelli che si ripropongono spesso e la sintesi popolare con il “hai fame e non hai i denti oppure hai i denti e non hai fame” ci prende in pieno. Si parla di lavoro e di pensione a sostituire rispettivamente “denti” e “fame”. Molti miei ex colleghi non vedono l’ora di poter andare in pensione, mentre io che in pensione ci sono da un annetto vorrei tornare a fare il mio lavoro. Certo, avevo la grande fortuna di fare un lavoro che neanche si avvicinava al tirare la lima o stare tutto il giorno a fare la stessa cosa. Il regista televisivo, anche se preceduto da anni di gavetta, è forse faticoso e impegnativo mentalmente e per gli orari che variano continuamente. L’unico mal di schiena spesso è provocato dall’aria condizionata tarata per il benessere delle macchine e non per quello di chi ci lavora: di qui la tradizionale sciarpa o foulard che non solo nell’immaginario copre il collo del regista.
Rischi? Ce ne sono, ce ne sono… Dall’inciampare sulle scale degli stadi o dei palasport per verificare telecamere e postazioni alle scalette metalliche dei camion regia che quando piove diventano viscide come il sapone. Rischi estremi si hanno quando ti capitano services scrausi, dove un capotecnico per modo di dire sbaglia le connessioni e mette una fase della corrente al posto della messa terra rischiando di fulminare tutti quelli che stavano sul mezzo regia ( a qualcuno è capitato…). Rischi più sottili ma fastidiosi per l’anima invece ci sono quando viene convocato all’interno della troupe un operatore “dell’ultima ora” che ti fa disperare al punto di tirare fuori il peggio delle mie origini toscane e non solo…
Però rimane un lavoro meraviglioso e per quanto sia riposante la pensione, la varietà delle occupazioni che ti da il fare e disfare è molto meglio:
Attenzione: poi la pensione non è che ti esclude i problemi… Lo fa con quelli del lavoro ma tutti gli altri restano e spesso più complicati dal non avere più il supporto che ti viene dato da qualsiasi azienda. Insomma la vera soluzione sarebbe quella di vivere una pensione diciamo di una dozzina d’anni appena finita la scuola… e poi si lavora finché ce n’è…

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