… e qui le interpretazioni che si sprecano… E quasi tutte azzeccate, per svariati motivi: l’età, la pigrizia, il caldo, l’eccesso di idee…
Sicuramente la temperatura ci mette del suo al processo astenico… ma come scrivo? Sarà il caldo… Recitano i dizionari: “astenìa” – Sensazione di esaurimento fisico simile ad una fatica eccessiva…
Ma non c’è solo quella: per esempio io in questo periodo dove il lavoro non è particolarmente impegnativo (eufemismo…), ho una media molto superiore al solito di idee, di cose che potrei fare, quelle che voglio fare e quelle che mi piacerebbe fare. Poi ci sono quelle (poche) che devo fare. Che stranamente cozzano con le altre, con l’effetto di azzerare il tutto e quindi poi di non fare quasi nulla.
Ah, poi c’è un’altra conseguenza di questa accozzaglia di idee non sviluppate: per chiarirti le idee apri il computer o lo smartphone o il tablet che sia, e trovi grazie al profiling effettuato dai venditori, un sacco di cose in vendita che rispondono ai tuoi desideri (si chiama profiling per che cosa sennò?) e pensi di risolvere qualcosa comprando quella cosa che hai sempre desiderato e che costa pochissimo (i siti cinesi sono bravissimi in questo).
Con l’effetto che una volta comprato scopri che ti verrà consegnato da, minimo, un mese in poi, arrivando poi in periodi in cui non ti ricordi neanche perchè l’hai ordinato. L’unico lato positivo è che normalmente costano veramente poco, anzi, spesso costa di più la spedizione…
E così , l’accumulatore compulsivo che è in me, compulsivamente accumula e non risolve un tubo per quanto riguarda il fare, limitandosi a fare quello che sono costretto a fare dal lavoro, dalla famiglia e dalle scadenze